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Channel: Commenti a: Riflessioni sugli ogm
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Di: Giuseppe

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Mi fa piacere di aver aperto un discorso costruttivo.

Come dice il signor Felicani: esistono diverse tipologie di OGM, e fare discorsi generalisti lascia il tempo che trova. L’esempio delle PGM (Piante geneticamente modificate) resistenti ad erbicidi è un caso particolare, che rappresenta quanto di peggio ci possa essere. Oggi gli OGM vengono impiegati nella produzione di farmaci di sintesi biologica, nello smaltimento delle acque di percolazione delle discariche per generare carburanti, potrà convenire con me che ci sono anche impieghi positivi degli OGM. Affermare che non si è daccordo con le PGM resistenti agli erbicidi perché promuovono l’uso di un particolare composto chimico, e gli interessi di pochi produttori e aziende agrichimiche è sensato, ma in quel caso siamo contro un caso specifico di OGM.

Andiamo nello specifico:

R1: è vero, ma il problema di oggi è che il glifosato si impiega nelle colture GM resistenti al glifosato in maniera forsennata e ciò comporta un maggior rischio di creare infestanti resistenti al glifosate; ed è appunto quanto sta avvenendo.

RR1: il glifosato può essere impiegato in maniera forsennata anche in pre-semina con qualsiasi ortaggio coltivato. Purtroppo oggi i campi coltivati ad ortive, sono degli ecosistemi artificiali. Ma c’è una buona notizia: la selezione naturale elimina le specie che non sono competitive in un ecosistema. Quindi se prendo una pianta resistente al Glifosato e la pongo in un pascolo naturale questa non sopravviverà perché il gene di resistenza al glifosato è inutile in un conteso naturale. Le infestanti, meglio note come super-weed sono piante resistenti a più classi di erbicidi. Attualmente in tutto il pianeta, non sono stati documentati casi eclatanti di superweed derivate da ibridazione con PGM.

R2: esatto, e nessuno critica l’impiego di lieviti GM di questo tipo. Anche perché il rischio di diffusione all’esterno dei laboratori di questi lieviti GM è minimo. Certo sarebbe anche importante fare prevenzione per l’insorgenza del diabete, almeno quello di secondo tipo, intervenendo sulle cause possibili, come l’abuso di prodotti industriali abbondanti di zucchero, come merendine, aranciate e simili.

RR2: concordo con lei, ma anche il quel caso parliamo di OGM. Bisogna sempre entrare nel merito dell’argomento, fare discosti generalisti del tipo gli OGM fanno male non è molto costruttivo. Mi trova daccordo sul fatto che il cibo è la medicina del nuovo millennio e leggo con piacere gli articoli che pubblica in questo blog.

R3: Le piante GM, di qualunque tipo siano, sono pensate per essere impiegate in questa agricoltura che la scienza ha dimostrato non essere affatto sostenibile e ritiene che vada cambiata. Al momento le piante GM non sono il nuovo che avanza in agricoltura, ma la toppa che si vorrebbe mettere (senza ancora riuscirci), e per interessi di bottega, ad un’agricoltura fallimentare nonostante gli aumenti di produttività. È fallimentare perché tali incrementi sono stati conseguiti con un enorme dispendio di risorse energetiche non rinnovabili e di acqua oltre che con la perdita della fertilità dei suoli, della biodiversità e creando rischi per la salute umana (si pensi a tutti i pesticidi che, dopo aver creato danni alla salute, sono stati ritirati perché riconosciuti tossici (atrazina docet).

RR3: qui si sta riferendo ad un caso altamente specifico delle PGM resistenti ad erbicidi, che sono un esempio lampante di Blocco-tecnologico tra aziende e coltivatori. Questo tipo di blocchi porta vantaggi solo a questi due elementi e non all’ambiente. Le piante GM promuovono lo studio e la conservazione della biodiversità perché impiegano geni rari presenti in altre specie non coltivate, ciò stimola una tutela maggiore di queste specie. Queste specie sono naturalmente cross-compatibili con le piante coltivate, ma purtroppo nella progenie non avremo solo il carattere utile, ma anche altri caratteri non desiderati. Lo scambio di materiale genetico avviene comunemente in natura tra due specie cross-compatibili mediante i crossing-over, consideri che la variabilità genetica ha permesso la vita su questo pianeta favorendo i processi di adattamento delle specie.

R4: a parte il fatto che i benefici del golden rice sono tutti da dimostrare, non pensa lei che sarebbe molto meglio che si mettesse quella povera gente in grado di coltivare del buon riso e anche delle carote, che sono la fonte per eccellenza di carotenoidi?

RR4: Le coltivazione delle carote non può essere estesa a tutti i campi asiatici, perché la carota è una specie che mal tollera l’anossia radicale. Inoltre il golden rice 2 è stato incrociato con gli ecotipi locali asiatici di “buon riso” per sopperire alla carenza di beta carotene in queste varietà e al contempo tutelare la biodiversità presente in queste regioni.

Sono lieto del dialogo intrapreso.
Ricambio i ringraziamenti.


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